domenica 7 agosto 2005

Death Valley National Park

Sarò banale, ma chi si reca per la prima volta alla Death Valley si accorge che qui il caldo non scherza. I nativi americani la chiamavano Tomesha, cioè “il luogo dove la terra brucia”, nome veramente appropriato per la Death Valley (www.nps.gov/deva) che ha la temperatura più alta della terra.
D’estate fa veramente caldo, il termometro si aggira sovente attorno ai 50°, ma ciò non le impedisce di essere una delle mete turistiche principali della California.
Partiti da Lone Pine, cittadina della Eastern Sierra, non prima di aver fatto il pieno di benzina e di galloni d’acqua, ci dirigemmo ad est percorrendo la strada statale 136 in direzione Panamint Springs. Man mano che ci inoltravamo nella valle, un paesaggio unico si presentava ai nostri occhi; formazioni di roccia e sabbia, canyon levigati dal vento e dal sole e torride pianure di sale.
Seguendo la statale 190 arrivammo poi alla nostra prima meta, Sand Dunes; il termometro aveva raggiunto i 40°. Per raggiungere il prima possibile le dune di sabbia, decisi di fare una corsetta ed immediatamente mi accorsi che le suole ed i bordi delle mie nike erano diventati bollenti....... benvenuto alla Death Valley!
La giornata proseguì attraverso la visita della altre mete, Furnace Creek, Golden Canyon, Badwater Basin (che si trova 85,5 metri sotto il livello del mare), e Zabriskie Point. Purtroppo non riuscimmo a mettere la “X” su Artist Palette visto che la Artist Drive era chiusa al traffico a causa delle alluvioni che tre giorni prima causarono degli smottamenti al terreno.
Badwater basin è il posto che mi è piaciuto di più sia per l’effetto che fa camminare sopra il bacino salato, sia per l'effetto visivo creato dal bianco accecante che si mescola con l’azzurro del cielo.
Mi è rimasto impresso nella mente il racconto del ranger riguardo le molte persone che hanno perso la vita nel cercare di attraversare il bacino salato a piedi, sottovalutando la temperatura del suolo che è del 50% più alta di quella dell’aria, cosa che rende questo luogo davvero ostile.
Avevamo visitato un posto veramente unico nel suo genere, ma la cosa più strana di quella giornata fu realizzare che da li a poche ore saremmo passati da questa landa desolata a quell'incredibile miraggio nel bel mezzo del deserto del Nevada......Las Vegas.



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