domenica 26 agosto 2007

Islas Canarias - Fuerteventura


L’estate 2007 ci ha portati alla ricerca di sole e spensieratezza, quindi dopo alcune valutazioni, le nostre attenzioni sono ricadute sulle isole di Fuerteventura e Lanzarote, nell’arcipelago delle Isole Canarie, le uniche che finora sono riuscite ad evitare lo sviluppo eccessivo di molte altre famose mete vacanziere.
Partiti dal Marco Polo di Venezia, in circa tre ore di volo siamo arrivati all’aeroporto di Fuerteventura: dopo aver recuperato i bagagli, ci siamo subito diretti verso la Caleta de Fustes, località scelta come base per la nostra permanenza sull’isola. Una cosa che mi sento di suggerire come per tutti i nostri viaggi, è quella di affittare un’automobile in modo da poter visitare in maniera indipendente il posto che si va a visitare; quest’isola infatti è perfettamente organizzata per trattenere i turisti nelle vicinanze delle strutture che li ospitano, ma vi posso assicurare, che se incominciate a girarla in lungo ed in largo, potrete trovare delle calette, degli angoli caratteristici tutti per voi.
Fuerteventura è un’isola deserta e selvaggia di origine vulcanica inondata dal sole durante tutto l’arco dell’anno e coperta di sabbia, tanto da sembrare un angolo di Sahara. Le sabbie che si sono depositate su quest’isola sono arrivate qui portate dal vento direttamente dal deserto e chi la visita rimane colpito dal contrasto tra le rocce rosse, gialle e nere. Ma Fuerteventura è anche la patria del windsurf : sulla costa orientale dell’isola si trova la Playa de Sotavento ( o Sotavento de Jandia), una spiaggia sabbiosa lunga ben 28 km, riparata dai venti più forti dove si svolgono ogni anno i campionati mondiali di windsurf.
Con la nostra ormai collaudata strategia di viaggio, io e Roberta ci siamo organizzati le giornate in modo da unire alle attività di spiaggia anche un po’ di cultura e conoscenza del posto. Tra le cose viste sicuramente ci sono rimaste impresse le dune di Fuerteventura, la Penisola de Jandia, Corralejo e la Islas de Lobos, Betancuria, El Cotillo ed il piccolo paesino di Tefia.
Le dune, le cui sabbie sono state trasportate dal vento attraversando i 96 km che separano l’isola dall’Africa, si possono trovare principalmente in due località: la prima alle spalle di Corralejo sulla punta settentrionale dell’isola e l’altra sullo stretto Istmo de la Pared a sud.


Come detto a nord si trova la più vasta zona di dune, una distesa di sabbia che si allunga per una decina di km lungo la costa e per circa tre km verso l’entroterra: questa zona da vita all’area protetta del Parque Natural de las Dunas de Corralejo. A sud invece lo stretto Istmo de la Pared, separa la Penisola di Jandia dal resto dell’isola.
Quest’ultima era in origine un’isola a se stante, ed i suoi km di spiagge incontaminate circondano il vulcano estinto Pico de Zarza: molto bella come detto prima la Playa de Sotavento (attenti alle maree!!) e tutta la costa che a sud si dirige verso Morro del Jable. Noi poi ci siamo spinti fino alla punta più estrema dell’isola, fino a raggiungere il Faro de Jandia, ma state attenti però che la strada per arrivare fino a li è una sterrata, e che in queste zona dell’isola, come nel lato occidentale alla Playa de Cofete e Playa de Barlovento, le spiagge sono belle ma troppo ventose, con pericolose correnti per i nuotatori.
Corralejo è la località balneare più grande e più accessibile di Fuerteventura. Situata sulla punta a nord dell’isola, oltre ad offrire il giusto mix di mare sole e sabbia, ha una piazza molto animata con negozi e bar veramente carini, in cui si sviluppa la vita notturna più intensa che in qualsiasi altra località di Fuerteventura.


Di fronte a Corralejo c’è la piccola Isla de Lobos, un’isola vulcanica disabitata e priva di strade molto carina da visitare in giornata se si vuole stare un po’ più tranquilli.
Le ultime tre infine ( Betancuria, El Cotillo e Tefia) sono delle località che ci sono piaciute soprattutto per l’ambiente che le contraddistingueva.
Betancuria è un villaggio nel cuore dell’isola che è stata la capitale di Fuerteventura fino quasi metà dell’ottocento, con una bella Cattedrale e che deve il suo nome al conquistatore normanno de Bethencourt.
El Cotillo è una tranquilla località turistica, contraddistinta oltre che dalle sue spiagge sabbiose e dalle scogliere scure, da una fortificazione chiamata Castillo de Rico Roque, che è molto piaciuta a Daniela.
Tefia, per finire, è un piccolissimo villaggio famoso per l’Ecomuseo de la Alcogida de Tefia, un museo costituito da otto case tradizionali, dove si possono osservare degli artigiani intenti nella preparazione di cesti, pizzi e formaggi di capra.
A me e Roberta, l’isola di Fuerteventura è decisamente piaciuta: è un giusto mix per chi ama il mare, gli spazi aperti e per chi vuole godersi un po’ di vita notturna…. poi la sua catena montuosa è molto simile alle colline della California, cosa che l’ha resa a noi da subito molto, ma molto familiare.
Hola Amigos.
Falco.

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