lunedì 13 luglio 2009

Grand Teton National Park


Devo dire che il Grand Teton N. P. era uno di quei parchi che avevano stuzzicato maggiormente la mia curiosità durante i preparativi del viaggio: in primo luogo già l’essere confinante con il parco di Yellowstone era per me un ottimo biglietto da visita, inoltre sapevo che questo territorio era considerato dai Nativi un vero e proprio paradiso, vista la molteplicità di wildlife che si riesce ad avvistare, per cui non vedevo l’ora di visitarlo.
Come detto, il Grand Teton N. P. (www.nps.gov/grte) si trova a sud di Yellowstone, ed è probabilmente lo “skyline” alpino più famoso e fotografato dell’intero Wyoming. Le sue magnifiche vette di granito, riflesse nelle limpidissime acque dello Snake river e dei numerosi laghi circostanti, costeggiano la valle di Jackson Hole fino ai Gros Ventre. In estate, oltre al kayaking ed al rafting lungo il fiume, ci sono km di sentieri da percorrere che portano a laghi e ghiacciai, mentre in inverno invece la zona si trasforma in punto di riferimento per gli amanti dello sci.
Dopo una rapida colazione in camera, ci siamo diretti di buona lena lungo la Moose-Wilson Rd, una strada sterrata che attraversa la foresta e conduce alla Moose Entrance Station; la sera prima infatti, i rangers ci avevano detto che potevamo avere delle buone possibilità di avvistare le alci. Quasi alla fine dello sterrato, con nostro grande stupore riusciamo a scorgere una giovane alce che si stava abbeverando in un ruscello: non so dire chi tra me, Roberta e Daniela era più felice, quello che so, è che tutti e tre, in un attimo eravamo fuori dalla macchina ad ammirare a bocca aperta la prima alce della nostra vita.
E’inutile dirvi, che in pochi minuti non eravamo più soli; la nostra auto ferma a bordo strada aveva destato l’attenzione di altri turisti, ma per fortuna l’alce non sembrava essere troppo infastidita. Con il morale alle stelle, siamo ripartiti alla volta dell’Antelope Flat Rd per immortalare la Mormon Row ed i Teton alle sue spalle; poco prima di arrivare, questo grandissimo parco ci regala il nostro primo bison ed i nostri primi esemplari di Pikas , un piccolo “scoiattolino” molto caro a Daniela. Devo dire che non potevamo sperare in un inizio migliore.


Da li ci siamo diretti al Jenny Lake Visitor Center: dopo esserci dissetati per bene, ed aver comperato il libro Best Easy Day Hikes del Grand Teton, abbiamo intrapreso il trail che porta alle Hidden Falls e successivamente al Cascade Canyon. Nei pressi del Visitor Center, si ha la possibilità di prendere una shuttle-boat, che attraversa il lago e ti porta alla base della salita alle cascate; per non affaticare Didi, optiamo per questa soluzione. Devo dire che la scelta di questa hike è stata veramente azzeccata; le cascate infatti si raggiungono senza problemi percorrendo il trail che regala scorci di natura incontaminata e dopo esserci spinti alle porte del Cascade Canyon, alle quattro e mezza eravamo di nuovo a bordo della nostra auto in direzione Colter Bay Village.


Una cosa che vi consiglio sicuramente, se vi piace il genere, è una visita all’omonimo Visitor Center che ospita l’Indian Arts Museum; al suo interno potrete apprezzare oltre ai prodotti dell’ artigianato Indiano, numerosi reperti storici della fine dell’ottocento ed una esposizione di quadri a tema.
Per finire poi la giornata in bellezza, decidiamo di gustarci i paesaggi sconfinati del Grand Teton, salendo prima al Signal Mountain Overlook e dirigendoci poi all’ Oxbow Bend Turnout. La vista dal primo punto panoramico è veramente stupenda e con il binocolo riusciamo ad avvistare una decina di cervi nella vallata sottostante.
Rientrati a Jackson, optiamo per cenare da Pizza Hut: a tavola commentando la giornata appena passata ci siamo resi conto che una parola più di tutte ci era entrata nella mente ….WILDERNESS.
See you soon …
Falco



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