sabato 6 agosto 2005

Bodie State Historic Park


Coloro che lasciano lo Yosemite N.P. dal Tioga Pass, si trovano a portata di mano la visita di Bodie, una delle ghost town meglio conservate della California dove è ancora possibile passeggiare tra gli edifici rimasti in piedi in uno scenario che vi farà rivivere l'epopea del Far West.
Per noi cresciuti a pane e cow boy questa era una tappa obbligatoria; dopo aver pranzato in un fast food di Lee Vining, prendemmo la statale 395 fino a 7 miglia a sud di Bridgeport, quindi dopo aver girato a destra proseguimmo per una lunga strada sterrata(13 miglia). Il paesaggio attorno a noi era veramente straordinario, sembrava di essere tornati indietro nel tempo. Non c'era anima viva, a farci compagnia avevamo solo le brulle colline della California, e gli immancabili Eagles.




All'entrata del parco il ranger ci indirizzò verso il parcheggio non prima di averci avvisato che a Bodie non è possibile fumare, toccare oggetti e visitare la zona delle miniere in quanto pericolante e chiusa al pubblico.
Questa ghost town è veramente stupenda, anche perchè al contrario di altri posti, qui non è stato modificato nulla e non vengono organizzati spettacoli o altre attività commerciali. L'oro fu scoperto nel Bodie Creek nel 1859 e nel giro di 20 anni crebbero numerose bische e bordelli. Quando poi le vene aurifere si esaurirono la città venne abbandonata. Oggi è possibile vedere solo il 5% degli edifici di un tempo; la Methodist Church, la Miller House (aperta al pubblico) e la J.S. Cain Residence note per lo sviluppo del traffico di segati, il Wheaton & Hollis Hotel, la School House dove sui banchi si nota il materiale scolastico lasciato in fretta e furia, il Visitor Center presso la Miners Union Hall con l'esposizione di pezzi storici, questi ed altri edifici bastano per rendere l'idea dei fasti passati di Bodie.


Verso le 5 del pomeriggio ci lasciammo Bodie alle spalle, decidendo di fare una breve sosta al Mono Lake. Mono Lake è un lago di origine vulcanica la cui caratteristica è quella di avere le rive costellate da composizioni tufo e rocce magmatiche che spuntano tra le acque del lago. Noi vista l'ora ci limitammo ad un breve trail che dal parcheggio porta fino alla spiaggia, volendo però si può proseguire la camminata che in un paio d'ore ti permette di tornare al punto di partenza. Ricordo un'odore un pò particolare nell'aria e soprattutto che la spiaggia era tutta coperta da una fitta coltre di mosche nere cosa che dissuase Roberta e Daniela a proseguire. Dopo aver scattato qualche foto decidemmo di dirigerci verso Lone Pine. Prossima tappa Death Valley.

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