martedì 23 agosto 2005
Malibu - Marina del Rey
Alla fine eravamo giunti al nostro ultimo giorno di vacanza negli States e come sempre, non ancora domi, partiamo combattivi alla volta di Malibu decisi a godercelo fino in fondo. Malibu si trova 35 km a nord di Santa Monica ed oltre ad essere considerata la patria del surf, è anche una delle mete preferite dalle star del cinema e dello spettacolo; le ville sono disseminate lungo le colline, quasi tutte inaccessibili ai visitatori, quindi se si vuole godere di un po’ di natura bisogna addentrarsi nel Malibu Creek State Park che offre boschi, prati, cascate, eree picnic e sentieri a volontà. Scesi dalla macchina optiamo per fare due passi sul Malibu Beach Pier Club e subito la fortuna ci viene incontro regalandoci una di quelle scene che sembrano fatte apposta per un’addio in grande stile; un ragazzo, tre delfini ed un leone marino che nuotano assieme creando un siparietto molto divertente.
Dopo avere ”adocchiato” un Jack in the Box, decidiamo di concederci la pausa pranzo: di tutte le catene di fast food quest’ultimo è a nostro avviso il migliore soprattutto perchè i panini vengono presentati con il pane a ciabatta o la baguette croccante. Esageriamo per l’ultima volta con il “refill” grandissima invenzione degli americani, e con le nostre coca-cola big size ci dirigiamo a Marina del Rey uno dei tanti porti turistici di Los Angeles. Lasciata la macchina al parcheggio della posta, ci dirigiamo a piedi al Fisherman’s Village; è un posto molto grazioso e colorato il cui simbolo è il suo faro bianco e azzurro affiancato lungo la banchina da casette dalle facciate variopinte. Passiamo qui il nostro pomeriggio, ormai era gia tempo di tirar le somme del viaggio: la compagnia era stata ottima ed i posti visitati uno più bello dell’altro…. Al momento della consegna della nostra mitica Toyota Sienna alla Alamo in aereoporto, facciamo amicizia con un signore di colore sulla sessantina che con nostro stupore si rivolge a noi in perfetto italiano. Ci racconta di aver partecipato ad un sacco di manifestazioni sportive in qualità di interprete, e che l'anno successivo lo aspettavano le Olimpiadi invernali di Torino 2006. Ci congediamo da lui con il primo vero magone della vacanza…. A bordo del nostro aereo avevo una sola frase che mi ronzava nella testa.. GOD BLESS THE USA.
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