lunedì 20 luglio 2009

Little Bighorn Battlefield National Monument


Il 25 giugno 1876 il 7° Cavalleggeri, comandato dal generale George Armstrong Custer, attaccò un grande villaggio Lakota Sioux e Cheyenne situato nelle vicinanze del fiume Little Big Horn. Sulle sue sponde era accampato il più grande villaggio indiano mai visto sino a quel momento e lì gran parte del reggimento di Custer fu completamente distrutto. Questa vittoria per i Lakota e gli Cheyenne guidati da Toro Seduto, rappresentò il canto del cigno, l’ultima grande vittoria sull’esercito americano. Meno di un anno dopo, infatti la grande coalizione delle tribù indiane, che aveva permesso la vittoria del Little Big Horn si era dissolta, i capi principali uccisi,in esilio o prigionieri.
Questo e tanto altro ancora mi frullava nella mente durante il tragitto dallo Yellowstone N.P. alla Crow Agency in Montana: tutte quelle nozioni che avevo appreso dalla mia infanzia in poi leggendo libri e riviste, volevano uscire dalla mia immaginazione per trovare riscontro visivo sul campo di battaglia. Attorno alle 11.30 del mattino siamo arrivati al Little Bighorn Battlefield National Monument così, visto l’ora ed il caldo, dopo il solito picnic abbiamo incominciato la nostra visita dal Visitor Center. Al suo interno si trova il museo che oltre ad esporre armi, oggetti, vestiti e reperti recuperati sul campo di battaglia, mette a disposizione dei visitatori mostre sul generale Custer, e sulla vita degli Indiani delle Pianure.



Dal Visitor Center poi partono le 5 miglia di percorso che collegano i due distinti campi di battaglia, quello di Custer e quello di Reno e Banteen. Devo dire che trovarmi alla “Last Stand Hill” è stato molto emozionante, ho cercato di immaginarmi gli scenari della battaglia, la posizione del grande villaggio indiano a valle e di cogliere con gli occhi eventuali vie di fuga, ma tutti i ragionamenti mi hanno portato alla conclusione che il generale Custer è stato veramente un pazzo a cacciare se ed i suoi soldati in quella trappola mortale.
Dalla Last Stand Hill ci siamo poi spostati verso la Calhoun Hill per arrivare poi sulla collina della Reno – Banteen Battlefield: sotto i miei occhi la valle ed il boschetto della prima fase dell’attacco di Reno al villaggio indiano ed il guado del fiume Bighorn attraverso il quale il maggiore ha condotto i suoi soldati alla ritirata.



Dopo aver percorso il sentiero del sito difensivo di Reno e Banteen siamo ritornati sui nostri passi parcheggiando di nuovo la nostra auto nei pressi della lapide ai caduti e da li ci siamo incamminati lungo il sentiero sterrato che scende verso la vallata; lungo il cammino diverse lapidi sparse con la scritta “soldato del 7° Cavalleria” che stanno ad indicare i cadaveri non identificati a causa delle mutilazioni subite dagli indiani.



Purtroppo per noi il sentiero si ferma all’inizio di un dirupo da dove inizia poi il canalone Deep Ravine, uno dei corridoi attraverso i quali Custer pensava di arrivare fino al fiume Little Bighorn per attaccare l’accampamento.
L’amarezza per non essere potuti scendere fino al fiume è stata veramente tanta, ma ne è valsa veramente la pena: stanchi ma soddisfatti, dopo una gran coca-cola ghiacciata al Visitor Center, .. ci siamo rimessi in viaggio in direzione Buffalo.


Arrivati con largo anticipo sul nostro programma di marcia, ci siamo subito impossessati della nostra camera al Motel 6, e dopo una graditissima doccia ci siamo recati in città. La cena al Pizza Hut è stata forse una delle migliori in assoluto, sia per la qualità della pizza, sia per la gentilezza e la loquacità della cameriera: “di una cosa potete star sicuri” ci aveva detto, “state per visitare le Badlands e le Black Hills ovvero tutto il meglio della cultura Lakota" …
Enjoy South Dakota
Falco.

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